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16/01/2005: Palestra alla Grotta dell'Edera
Domenica 16 gennaio - Palestra Speleo alla Grotta dell'Edera, in quel di Finale Ligure.
Tutto organizzato per andare a fare palestra alla grotta dellEdera a Finale. Riccardo e Ilaria partono il sabato per armare la palestra, alcuni li raggiungeranno il sabato sera per la cena e per fermarsi dormire la notte al riparo di Perti, altri hanno appuntamento alle 8 del mattino.
Riccardo e Ilaria nel pomeriggio di sabato armano una campata della palestra e una teleferica, il resto si farà domenica mattina, viene buio troppo presto per riuscire a fare tutto e poi ci sono gli arrampicatori che non amano molto la nostra compagnia
.
Sabato sera Alessandro,Erica,Luca e Stefania raggiungono gli altri a Perti muniti di viveri e soprattutto scorte alcoliche. Al riparo di Perti cè già una tenda montata quando arriviamo ma di Ilaria e Riccardo nessuna traccia. Scopriamo in seguito che la tenda è di proprietà di tre speleo, anche loro di Genova ma autonomi, che nel frattempo sono andati a fare legna e ci chiedono se se ne devono andare (???) ma siamo matti? Non sia mai,lultima volta ci siamo stati in trenta in quel riparo, una decina che cosa sarà mai? Effettivamente trovare il posto per due falò, uno per scaldarsi e uno perla brace, due tende da due una da tre e una da quattro non è facile ma adattandosi tutto possibile, soprattutto quando QUALCUNA decide di montare la tenda da quattro stelle in salita
ma tanto dorme come un sasso e non se ne accorgerà nemmeno
.Meglio comunque montarle subito prima che il tasso alcolico cominci a salire perché rischiamo di tre tende di farne una soltanto
Detto fatto, in poco tempo siamo operativi per il fuoco ma soprattutto per stappare lattine di birra e aprire bottiglioni di Lambrusco . Visto che intanto la brace non accenna a divenire tale male fiamme sembrano sempre più alte tanto vale ammazzare il tempo tra vino e chitarra. E così tra un pezzo di Vasco e la versione speleo deIl pescatoreanche la brace è fatta. Peccato che tra i due falò abbia avuto la meglio quello che sarebbe stato destinato a fare da riscaldamento piuttosto che quello attrezzato allaperto che teoricamente sarebbe stato designato ad essere utilizzato per la brace. Lora è oramai tarda però e i nostri stomaci iniziano a farsi sentire,decidiamo quindi per soffrire il freddo a stomaco pieno emettiamo al fuoco le carni lasciando abbandonato a se stesso il falò esterno che però non accenna a spegnersi.
E così tra uno spiedino, una braciola,svariati ettolitri di vino e birra, e unultima innaffiata di grappa gentilmente offerta dagli speleo che abbiamo incontrato in loco,la serata trascorre piacevolmente tra cori, bongos e il timore che qualcuno possa venire a cacciarci per la musica troppo alta che esce allimpazzata in una serie random di deliri degni della neuro dallautoradio di una delle nostre macchine posteggiate. Ridendo e scherzando sono quasi le tre di notte e domani la sveglia è alla otto, quindi meglio ritirarsi in tenda e tentare di dormire se non vogliamo essere i soliti ritardatari. Alla chetichella ci ritiriamo nelle nostre tende non senza difficoltà,anzi, qualcuno ci ha messo quasi dieci minuti a riuscire ad aprire la cerniera del sacco a pelo per poi capire che se ci era sdraiata sopra la manovra sarebbe stata abbastanza difficoltosa
Domenica mattina ore 7.30 Diego,Lorenzo e Roberto sono in piedi arzilli e allegri (ma come si fa ad essere allegri svegliandosi a quellora del mattino di domenica?!?!) pronti per andare al Settepani. Il frastuono della tenda rovesciata in testa a Lorenzo e Roberto da Diego (ma che cosa gli avevano fatto?) sveglia Stefania che esce con la velocità solita del bradipo-missile dal sacco a pelo per appiccicarsi al falò nel vano tentativo togliersi di dosso il gelo del mattino, che però offre uno spettacolo di alba che fa dimenticare la fatica di tirarsi fuori dalla tenda. In quattro e quattrotto i tre speleo di Genova che abbiamo incontrato hanno già smontato la tenda (che però era già mezza smontata ADDOSSO a loro) e caricato le macchine, pronti per la partenza. Stefania sentendosi un po ameba tenta di imitarli anche se con qualche difficoltà motoria provocata da unorda di folletti che le stanno picozzando la testa. A poco a poco tutti trovano il coraggio di uscire dalle proprie tende e mettersi a fare limitazione dellhomo erectus con scarsi risultati. Alle nove siamo però pronti come daccordo. Ci raggiunge anche , finalmente,il mitico Mirco accompagnato da suo figlio Corrado e mano a mano si materializzano davanti a noi gli altri componenti del Martel e ci avviamo per il sentiero che ci condurrà alla grotta dellEdera. Purtroppo però Erica ci deve salutare ed è costretta a tornare a Genova
Palestra alla Grotta dell Edera.
Partecipanti: Alessandro, Riccardo (G.S.Ribaldone), Claudio, Enrico accompagnato dalla consorte Erika, Fulgida, Gianluca, Ilaria, Juri, Paolo con la moglie Giulia e il bellissimo Labrador Spit, Roberto, Stefania M., Stefania P.
La grotta delledera davvero bellissima, il sentiero che conduce ad essa offre una bella passeggiata lungo il bosco non troppo impegnativa e ne vale davvero la pena. Quando arriviamo siamo i soli ad essere sul posto, nessuna presenza di arrampicatori, e iniziamo a imbragarci. Paolo nel frattempo sale dallingresso alto e arma il pozzo superiore che si apre sopra le nostre teste lasciando intravvedere un cielo teso e limpido come nelle migliori giornate di primavera, se non fosse per i cinque gradi che invece ci sono. Riccardo non contento della campata armata il giorno prima decide di metterci di mezzo anche un traverso, veramente BASTARDO!!!!! (Scusa, Riki, mi riferivo al traverso, non a te!)
Nel mentre salgono e scendono dalle altre due campate alternandosi sulla teleferica tutti i componenti del gruppo. Dal terrazzino a metà intanto Corrado fa pratica di discesa aiutato da papà Mirko mentre Ilaria è impegnatissima a dormire scaldandosi al sole ^__^ imitata a ruota da Spit che in realtà non vede lora che arrivi lora di pranzo per poter mettersi in adorazione di chiunque possa dargli qualcosa di commestibile. La sua vittima preferita sarà Juri che non riesce a schiodarselo di dosso e diventa il suo eroe preferito. E infatti per tutto il tempo del pranzo hanno vissuto in simbiosi. Nel pomeriggio si ha un notevole calo del numero di persone su corda, chi deve tornare a casa, chi invece preferisce schiacciare un pisolino sdraiato in parete allongiato ad una catena, chi preferisce andare a fare una passeggiata per il bosco alla ricerca della grotta di Santantonino e della chiesetta medesima. Nel mentre Gianluca illustra ai poveri malcapitati rimasti a fare palestra e che non se la sono defilata, il cambio attrezzi su corda e il passaggio di nodo.
Nel frattempo è arrivato anche un congruo numero di arrampicatore iniziamo ad incastrarci un po, decidiamo quindi che arrivato il momento di disarmare e intraprendere la strada di casa anche perché la temperatura inizia a scendere inesorabilmente. Roberto disarma quindi la campata lunga del pozzo a cielo aperto, Gianluca e Riccardo si attrezzano per disarmare la teleferica e Juri disarma con notevole maestria la campata del terrazzo di mezzo. Se non fosse che arrivato allultimo spit da togliere Alessandro si ricorda di recuperare il sacco e quindi deve scendere di nuovo. Trenta secondi e il nostro Speleoalex è di nuovo sul terrazzo (avrà il tele-trasporto su corda?!?)
Sistemiamo quindi la roba nei sacchi speleo e ci dirigiamo un po intirizziti alle macchine con il conforto di andare a prendere qualcosa di caldo al bar Centrale a Finale Ligure. E così
davanti ad una distesa di tazze di cioccolate calde si conclude questa domenica di palestra, costruttiva dal punto di vista tecnico, unica ed inimitabile come sempre per la bellissima compagnia e leterna voglia di volersi divertire insieme
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Commenti:
speleoricci
Complimenti a tutti per l'uscita, grazie Mirco per la focaccia!!!
Mirco
Complimenti ancora per il gruppo e saluti a tutti.
Mirco
Luca
Mi pento di non aver finito la teleferica
Luca
stefania
Erica
Stefania
Stefania P